-OPULENTA SALERNUM-
Il regno dei principi longobardi continua mentre la città si espande nel commercio e nelle arti.
Gisulfo I (946-977) figlio e successore di Guaimario II dal quale fu associato al trono nel 943. Nel corso del suo regno subì gli attacchi di Landolfo II di Benevento e del duca Giovanni III di Napoli, mentre, ricalcando le precarie alleanze opportunistiche, fu nominato patrizio dallo stratega Bizantino Argyros.
Nel corso del suo governo vengono traslate a Salerno le reliquie di San Matteo, protettore e patrono della città, viene immesso sul mercato il Tarì d’oro con l’iscrizione “Opulenta Salernum”, e l’incisione delle mura cittadine. Nel 966 riuscì ad evitare una guerra tra il Papa Giovanni XIII, il duca di Benevento, Landolfo III, ed il fratello Pandolfo Testadiferro, che gli rimase fedele alleato. Morì senza eredi ponendo fine alla casata dei Dauferidi.
Pandolfo I Testa di Ferro (978-981) fu prima principe di Benevento e poi di Salerno ricostituendo il territorio della antica Langobardia Minor; partecipò, con Bisanzio alle guerre contro i musulmani per il controllo del mezzogiorno d’Italia; morì nel 981 lasciando il trono di Salerno al figlio Pandolfo II e quello di Benevento al figlio Landolfo IV. Ma già nel 981 Pandolfo II fu estromesso dal trono di Salerno dal duca Mansone I di Amalfi; entrambi i figli di Pandolfo morirono nel 982 nella battaglia di Capo Colonna contro i Saraceni.
Mansone I (981-983) regnò brevemente su Salerno grazie anche al riconoscimento di Ottone II di Sassonia, imperatore del Sacro Romano Impero, e chiamò alla coreggenza il figlio Giovanni; tuttavia la popolazione salernitana non accettò il tirannico dominio degli amalfitani e con una sollevazione popolare pose sul trono Giovanni Lamberto conte di Salerno.
Giovanni II Lamberto (983-994) che nel corso del suo regno tentò di porre sotto il proprio controllo le istituzioni e le gerarchie ecclesiastiche salernitane, potenti consorterie di potere politico-economico, fondando il Monastero di Santa Maria de Domno, per l’Arcidiocesi di Salerno.
Guaimario III (994-1027) che nel corso del suo lungo regno vide lo splendore medievale della città e l’estensione del vassallaggio su Amalfi, Gaeta e Sorrento oltre che del dominio sui possedimenti bizantini di Puglia e Calabria, secondo gli antichi confini del Catapanato d’Italia. Tuttavia la città resta sempre sotto la minaccia delle incursioni saracene e, secondo le cronache, viene salvata da una di queste razzie, da un gruppo di Normanni i quali, di ritorno dalla Terra Santa, stazionavano nel porto di Salerno. I guerrieri normanni si opposero spavaldamente ai pirati saraceni, e, affiancati dalla rediviva popolazione cittadina, sventarono la scorreria musulmana.
Nello stesso periodo si attiva il Collegio Ippocratico Salernitano, quale anticipatore della Scuola Medica, e si registra la nascita del quartiere ebraico della Giudecca.
Guaimario IV (1027-1047) figlio di Guaimario III e di Gaitelgrima di Benevento, fu un abile diplomatico capace di districarsi sia nelle faide delle casate longobarde sia nei rapporti con il Sacro Romano Impero e con gli imperatori di Bisanzio e infine con le nuove forze militari dei Normanni. Nel corso del suo regno conquistò Sorrento e Capua (antica capitale Sannita), poi estese la sua sovranità su Amalfi, Gaeta e sul Ducato di Napoli.
Arrivo dei Normanni
Guaimario utilizzò le capacità militari dei normanni del klan Drengot-Quarrel e poi dei normanni del klan Hauteville. Questi normanni a loro volta si inserirono nei labirinti di alleanze e voltafaccia tra imperatori romani, farae longobarde, klan normanni, gerarchie ecclesiastiche, emiri saraceni e catapani bizantini. Guaimario IV fu assassinato nel porto di Salerno probabilmente per congiura di amalfitani e bizantini: gli successe tuttavia il figlio Gisulfo II fratello della bella longobarda Sikelgaita.
Gisulfo II (1052-1078), già associato al trono dal padre, aveva visto la nascita ed il consolidamento dei klan Normanni. Il klan Drengot Quarrel ebbe il dominio sulla Contea di Aversa mentre agli Hauteville (Altavilla) fu assegnata la Contea di Puglia; nello stesso periodo il Papa Leone IX dichiarò decaduta la stirpe dei longobardi beneventani confermando i privilegi della chiesa metropolitana di Salerno.
Ma i normanni, bramosi di terre e potere, non subirono a lungo il vassallaggio al principe della incivilita stirpe longobarda, e nel 1057 Roberto il Guiscardo appoggiato dal fratello Guglielmo d’Altavilla iniziò una serie di scorrerie, conquistando Cosenza ed altri territori del Principato di Salerno.
Gisulfo II si vide costretto a mantenere la pace concedendo la sorella Sikelgaita in sposa al Guiscardo e, in seguito la sorella Gaitelgrima a Giordano di Capua.
Ma questo matrimonio non frenò le brame di Roberto d’Altavilla, il Guiscardo, che assediò e conquistò Salerno ponendo fine, nel 1077, al Principato Longobardo di Salerno.