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SALERNO  BIZANTINA : 476 – 646 d.C.

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Durante il periodo delle invasioni barbariche Salerno, grazie anche alla sua posizione geografica, evitò in parte la sorte di molte altre città italiche che subirono continue devastazioni e saccheggi a malapena contenuti dalle forze dell’impero Romano d’Occidente.

vista dal basso del Castello medievale

IL RITORNO DI BISANZIO

Alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente gli imperatori romani di Bisanzio prendono sotto tutela le città maggiori dell’Italia meridionale le quali non avevano mai dismesso i legami col mondo orientale. Nel 536 il generale bizantino Belisario libera Roma, Napoli e Salerno dai Visigoti e riprende il controllo della parte meridionale della penisola. Salerno viene incorporata nel Ducato bizantino di Napoli. 

Nel 552 d.C. il goto Totila viene sconfitto dal generale bizantino Narsete e nell’anno seguente i Goti, con la battaglia dei monti Lattari, vengono definitivamente allontanati dalla penisola, mentre Salerno entra nel dominio dell’Impero Romano d’Oriente , con capitale a Bisanzio, attuale Istambul.

BALUARDO DELLA CULTURA ROMANA

Il periodo bizantino dura per circa 120 anni, durante i quali il ruolo della città fu essenzialmente quello di avamposto nord-occidentale dell’Impero, come testimonia il rafforzamento da parte dei bizantini del Castello di Salerno (Castrum Salerni).

Mentre la penisola era oggetto di invasioni e devastazioni da parte di Goti e Vandali, Salerno rimase nell’ambito della cultura ellenistica ed in contatto con la corte bizantina, che restava erede non solo della cultura romana in senso lato, ma anche baluardo di civiltà e di circolazione del sapere.

Sebbene non ci siano documenti a sostegno di questa tesi, alcuni studiosi fanno risalire proprio a questo periodo il concepimento di un corpus organizzato di pratiche e di nozioni che in seguito avrebbero dato luogo all’insegnamento della Scuola Medica Salernitana. 

L’ARRIVO DEI LONGOBARDI

In quel periodo i Longobardi, penetrati in una Italia già devastata da precedenti invasioni, epidemie, carestie ed in preda ad un generale decadimento, e stanziatisi nella pianura padana (Lombardia) nel 569 d. C., cominciarono ad espandersi nella penisola.

acquedotto medievale “ponte del diavolo” (foto salernoplus)

Il periodo bizantino a Salerno termina nel 646, quando il longobardo Zottone, che aveva occupato il Sannio e fondato il ducato di Benevento, riesce ad impadronirsi delle difese costiere bizantine e quindi della città.          

acquedotto medievale -sito in restauro- (foto salernoplus)

Archiviato in:Storia di Salerno Contrassegnato con: Belisario, Narsete, totila, Zottone

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