Il territorio dell’Aragona si trova nel nord-est della Spagna e fu abitato da popolazioni celtiche di Iberi e Vasconi. Fu conquistato da Roma nel II secolo a.C. ed entrò a far parte della provincia imperiale della Hispania Terraconensis.
La Terraconensis subì, nel IV secolo d.C., le scorrerie dei Vandali Asdingi di Genserico, poi l’invasione dei Visigoti e infine l’accerchiamento del Califfato musulmano di Al Andalus (da cui l’andalusia). Attorno al IX secolo d.C. i Franchi riuscirono a riconquistare parte del territorio e affidarono nell’802 al leggendario Aureolus, nobile Franco o forse Visigoto, la Contea di Aragona, nella valle del fiume Aragon.
Alla morte di Aureolus la contea di Aragona passò al nobile guascone Aznar Galindez, anche se il vero fondatore della Casa Aragonese fu, nel 999, Sancho III Garcia “il Grande”.
Gli aragonesi
La Casata Aragonese si affermò in seguito tra le grandi case nobiliari sia per meriti bellici e capacità diplomatiche, che per opportuni apparentamenti con altre case nobiliari, apparentamenti che consentivano rivendicazioni di troni e territori e fruttuose alleanze in caso di campagne di guerra.
Nel 1242 inizia l’ascesa di Pietro III d’Aragona che nel 1262 eredita i regni di Catalogna e Valencia, sposa Costanza II di Svevia, bisnipote della normanna Costanza d’Altavilla e figlia del re svevo Manfredi Hohenstaufen, reclamando titolo sul governo della Sicilia e partecipando alla battaglia di Benevento
L’intervento in Sicilia
Nel 1282, nel corso della insurrezione dei Vespri Siciliani, Pietro III interviene con truppe armate nell’isola, sbaraglia le forze Angioine, prendendo possesso del Regno di Sicilia. La Casa Aragonese entra così a pieno titolo nelle vicende della penisola italica, che vede un meridione suddiviso in un Regno di Sicilia aragonese ed un Regno di Napoli angioino.
Carlo II d’Angiò detto “lo zoppo”, fu principe di Salerno nel 1257, e partecipò alle operazioni belliche contro gli Aragonesi, ma cadde prigioniero di Alfonso III.
Aragonesi e Angioini
Nei decenni seguenti le due casate si fronteggiano sotto lo sguardo attento della monarchia pontificia; a Carlo III d’Angiò succede nel 1414, la figlia Giovanna II che sposa prima Gugliemo I d’Asburgo e poi alla morte di questi, Giacomo II di Borbone mentre la guerra tra le due casate si sviluppa nel Cilento.
Alla la morte di Giovanna II d’Angiò nel 1435, senza eredi diretti, fa seguito un periodo di conflitto tra Renato d’Angiò e Alfonso V d’Aragona, che rivendicavano entrambi il dominio sul Regno di Napoli.
Nel 1442 Alfonso V d’Aragona prevale su Renato d’Angiò e si insedia sul trono del Regno di Napoli con il nome di Alfonso I il Magnanimo.
Salerno passa sotto la dominazione della casa Aragonese.
Salerno aragonese
Alfonso I d’Aragona il Magnanimo, dopo aver stabilito il proprio dominio su Napoli, affida il Principato di Salerno al conte di Nola e duca di Amalfi, Raimondo Orsini.
Gli Aragona infatti vedevano la città come uno dei tanti territori sotto il loro dominio e attuarono la politica di scegliere un feudatario locale che avrebbe curato efficacemente gli interessi locali in funzione di quelli del Re.
L’Orsini, gran feudatario del Regno, governerà la città fino al 1458, quando Ferdinando I d’Aragona, affida invece Salerno a Roberto Sanseverino con il titolo di Principe di Salerno.